Recensione de “La t@lpa muta” autore Luca Pompei
A cura di Angelo Lupo Timini (scrittore)
Ho trovato così bella e veritiera questa recensione di Angelo Lupo Timini, che ci tenevo a pubblicarla e lo ringrazio per avermene dato il permesso.
Ciao Luca, ho terminato ieri La Talpa Muta. Eccomi qui.
Bravo. Un gran bel libro.
Non sembra un romanzo d’esordio, e in fondo non lo è, tanta la maturità che esprime.
Aggrovigli matasse e dipani. Scandagli le pieghe dell’anima. Le intercapedini di vita e delle relazioni.
Siamo cielo e tombino. Un compromesso per fuggire dal dolore, rimestandolo. Dandogli così, ogni volta, una maschera nuova.
La Talpa Muta, Marzia, Il Professor Blasi, Chiara, Solvetti. Orlando. La scena, solo apparentemente minore, in cui rovista i cassonetti di notte è un colpo la cuore, come il dribbling del secondo gol di Milito a Madrid.
La storia avvolge, il tratto asciutto pennella personaggi e sentimenti.
Un collo di bottiglia inghiotte marionette e pupari.
In fondo racconti il drammatico rapporto con l’Altro da Sè.
Quello che si sarebbe voluto essere, quello che si detesta. Quello che si ama. Quello che gli altri. Quello che non avremmo mai immaginato.
Non c’è una morale, solo lo scorrere crudo delle cose.
Un paio di notazioni strettamente personali, a conferma della premessa.
C’era cosi tanta bella roba che sul finale avrei asciugato. E, poi, avresti meritato una confezione del libro migliore. Ma questo lo sai anche tu.
Piccoli dettagli di un’opera davvero riuscita. Ancora bravo e congratulazioni. Auguro a Te e alla Talpa Muta ogni migliore successo. A naso più cinema che teatro.
E, poi, … cumuli di immondizia umana e scarabocchi di vita… da soli avrebbero giustificato il prezzo del biglietto.
Angelo Lupo Timini